Cari amici e lettori, bentornati dalle vacanze! Oggi riprendiamo la nostra rubrica de “L’alimento del mese”!
Volete conoscere quale sarà l’alimento che caratterizza il mese di settembre? Leggete questo mio articolo e ditemi che ne pensate!
Carissimi amici,
inauguriamo l’inizio di questo mese con il frutto di settembre per eccellenza: il fico.
Il fico è una pianta xerofila (amante del caldo asciutto) ed appartiene alla famiglia delle Moraceae, nome botanico Ficus carica. La pianta vive mediamente fra 50 e 90 anni. Può superare i 10 metri di altezza, ma in coltivazione viene tenuto sui 3-4 metri.
La pianta del fico è originaria dell’Asia Occidentale ed ha origini molto remote. Per la facilità della sua riproduzione, si racconta che il fico sia stata la prima pianta coltivata dall’uomo, 11.000 anni fa nella zona dell’antica Mesopotamia.
UN PO’ DI STORIA
I suoi frutti sono stati apprezzati, dai popoli dell’antichità, per il loro sapore e per le elevate proprietà nutritive e caloriche. La storia è, infatti, ricca di testimonianze artistiche, religiose e letterarie, riguardanti il fico. Nel Vecchio Testamento viene citato spesso, insieme alla vite, come simbolo di abbondanza, di fertilità e vita gioiosa. L’albero dell’Eden, proibito da Dio all’uomo nel Vecchio Testamento, non sarebbe un melo, ma un fico; infatti Adamo ed Eva, dopo averne mangiato il frutto, quando si accorgono di essere nudi, si coprono intrecciando foglie di fico. Nell’antica Grecia, il fico era considerato una pianta sacra al dio Dioniso. Questa pianta era molto cara agli antichi filosofi; Platone, soprannominato “mangiatore di fichi”, era ghiottissimo di quelli secchi, raccomandava agli amici di mangiarne in quantità perché, a suo dire, rinvigoriva l’intelligenza. Nel passato il fico veniva considerato simbolo di conoscenza, abbondanza e fecondità. Un mito narra che Gea, per sfuggire a Giove che la stava inseguendo, fu salvata dal figlio, il titano Siceo, che fece crescere all’istante un albero di fico nascondendola fra i fitti rami. Per questo motivo, per secoli si è creduto che il fico non potesse mai essere colpito dai fulmini.
Anche gli antichi Romani lo apprezzavano, per loro era una pianta sacra così come l’ulivo e la vite. Essi mangiavano i fichi come antipasto, insaporiti con sale, aceto, garum (salsa di pesce). In quell’epoca, il suo uso era così diffuso che i fichi rientravano nel pasto somministrato anche agli schiavi, assieme alla frutta secca, perché molto calorici e nutrienti. Furono, probabilmente, gli antichi Romani a diffonderne la coltivazione in tutto il Mediterraneo. Era, inoltre, la pianta per eccellenza delle origini della città di ROMA. Plutarco ci fa sapere che il fico anticamente aveva una valenza sacra ed era legato alle origini di Roma. Pare, infatti, che la cesta contenente Romolo e Remo, destinati a morire come frutto illegittimo della vestale Rea Silva, non fu trascinata dalla corrente del Tevere che era straripato, ma si arenò miracolosamente in un’insenatura fangosa, sotto un fico selvatico: proprio all’ombra di questo fico la lupa nutrì i due gemelli figli di Marte e della vestale. Della pianta, divenuta sacra, si presero cura i sacerdoti del dio.
Fra le antiche popolazioni che si nutrivano di fichi si ricordano, inoltre, Etruschi e Fenici.
IL FICO COME CIBO AFRODISIACO
“Veneremque vocat, sed cuilibet obstat” (provoca lo stimolo venereo, anche a chi vi si oppone). Gli antichi Greci e Romani avevano la convinzione che il fico avesse delle proprietà erotiche. Anche la Scuola Medica Salernitana ribadì l’idea che il fico fosse un eccitante erotico. La medicina popolare vedeva nei numerosi semini, circa seicento per frutto, un segno della sua attitudine a favorire la fecondità. A luna crescente le coppie sterili staccavano due foglie da un albero e le mettevano sotto ai rispettivi cuscini perché si pensava avessero il potere di far arrivare dei figli.
Oggi il fico fa parte del panorama Mediterraneo, dalla Spagna alla Turchia. In Italia lo si trova soprattutto in Puglia, Campania e Calabria, ma è presente anche nelle altre regioni. Ne esistono moltissime varietà, circa 900 tipi, con buccia verde o nera, che fruttificano una o più volte all’anno. Alcune varietà possono produrre due tipi di frutti, i primi si raccolgono a maggio-giugno e sono chiamati “fioroni”, generalmente di grossa pezzatura, mentre la seconda produzione, “fichi veri”, si raccolgono ad agosto-settembre e sono di pezzatura inferiore rispetto ai fioroni. I primi sono più grossi, i secondi più dolci e, se la stagione si presenta particolarmente favorevole, la pianta riesce a portare a maturazione in autunno una terza generazione di “siconi”, ricettacoli delle infiorescenze, detti volgarmente ”cimaruoli” o fichi tardivi. Le piante che producono frutti due volte l’anno sono chiamate “bifere”, mentre quelle che producono una sola volta l’anno sono chiamate “unifere”. Le piante, che riescono a produrre tre volte l’anno sono chiamate “trifere” e sono poco diffuse.
NON TUTTI SANNO CHE
Il fico nasconde un inganno: il suo vero frutto è, in realtà, contenuto all’interno di quello che noi mangiamo e chiamiamo frutto. Il frutto, che noi mangiamo, è una grossa infruttescenza (insieme di frutti) carnosa, piriforme, ricca di zuccheri, detta siconio e di colore variabile, al cui interno sono contenuti i veri frutti, molto piccoli, chiamati in botanica acheni.
CURIOSITA’
Il lattice di foglie e rametti di fico sono stati usati in passato, fin dai tempi di Omero, per far cagliare il latte nella produzione di formaggi artigianali.
Le proprietà salutari dei frutti del fico erano già note in passato e furono riassunte dal georgofilo Antonio Targioni Tozzetti nel suo Corso di Botanica medico-farmaceutica (Firenze, 1847): “… seccati che siano i fichi, oltre il servir di cibo, il popolo gli adopra per farne un decotto con giuggiole ed altri frutti secchi, come medicamento espettorante nelle bronchiti, nelle tossi”.
Compaiono, inoltre, negli antichi ricettari come rimedio contro la stitichezza, per guarire piaghe, ulcere e punture velenose, grazie alle proprietà del suo lattice. Il lattice delle foglie, lievemente caustico, veniva utilizzato per bruciare le verruche ed altre escrescenze della pelle.
Per gli induisti e i buddhisti i fichi sono il simbolo della conoscenza e della verità.
Nel mondo sono prodotte 1.200.000 tonnellate di fichi coltivati, su circa 400.000 ettari. In Italia il fico è distribuito su quasi 8.000 ettari, con una produzione prossima a 30.000 tonnellate. Per il nostro Paese, dunque, l’economia relativa alla coltivazione, produzione, vendita del fico è piuttosto rilevante.
Nei prossimi post chiarirò le proprietà organolettiche e la composizione in micro e macronutrienti di questo frutto eccezionale.
Rimanete sintonizzati!
Bibliografia:
https://www.cure-naturali.it
https://www.taccuinigastrosofici.it › ita › orto-frutti › fichi-cibo-degli-oratori
https://biancoachillea.it › piccoli-frutti
Dott.ssa Cristina Mucci
Biologo Molecolare e Nutrizionista
Tel. 3923520444
Web: www.nutrizionistacristinamucci.it
dottoressacristinamucci
mondonutrizione.cristinamucci
Blog: http://nutrizionistacristinamucci.blogspot.com
YouTube: https://bit.ly/2udkcnN
Mail: salute_nutrizione@hotmail.it
Cookie | Durata | Descrizione |
---|---|---|
cookielawinfo-checkbox-analytics | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics". |
cookielawinfo-checkbox-functional | 11 months | The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional". |
cookielawinfo-checkbox-necessary | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary". |
cookielawinfo-checkbox-others | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other. |
cookielawinfo-checkbox-performance | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance". |
viewed_cookie_policy | 11 months | The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data. |