Cari amici,
per completare il discorso sulle allergie e intolleranze alimentari, oggi vi proprongo questo mio articolo pubblicato lo scorso 29 marzo su “La Repubblica”.
Mal di testa, gonfiore addominale vengono spesso interpretati come segno di intolleranze…e dagli ultimi dati sembra proprio che l’incidenza di queste reazioni avverse agli alimenti sia in costante crescita…ma è davvero cosi? O c’è altro? Date un’occhiata a questo articolo…e fatemi sapere che ne pensate.
Buona lettura!
Di allergia ed intolleranza alimentare si parla frequentemente. Mal di testa, gonfiore addominale e non risposta alle diete vengono interpretati come segno di intolleranze. L’incidenza di queste due reazioni avverse agli alimenti sembra crescere velocemente, almeno 2 italiani su 10 sembra soffrirne. E’ davvero così?
Si sente spesso parlare di allergie ed intolleranze alimentari. L’attenzione sull’argomento cresce, soprattutto quando si parla di alimenti a consumo quotidiano: latte, uova, frutta. La percezione di malattia che si ha è, però, sovrastimata rispetto ai dati reali. Infatti, il 20% degli italiani si sente affetto da allergia alimentare, ma in realtà la percentuale è più bassa: 5-7% nei bambini e 1-2% negli adulti. Prima di approfondire l’argomento, è necessario inquadrare le due malattie, onde evitare equivoci di fondo. Le allergie e le intolleranze alimentari non sono la stessa cosa.
L’allergia è una reazione avversa agli alimenti, causata da un’anomala reazione di una speciale classe di anticorpi: le IgE, che reagiscono in maniera anomala a componenti alimentari proteiche. L’intolleranza, invece, è determinata, da una carenza di enzimi e recettori e non si ha il coinvolgimento delle IgE. A differenza delle intolleranze, un’allergia alimentare non si manifesta alla prima occasione di contatto col cibo, ma alla riesposizione successiva ad un dato alimento. Le IgE si legano ad uno speciale tipo di cellule, i mastociti, presenti nel naso, gola, bronchi, polmoni, pelle, tratto gastroenterico. E’ in queste sedi che compare la sintomatologia allergica, dopo aver consumato il cibo incriminato. Orticaria, prurito, diarrea, nausea, vomito, rinite, asma, edema della laringe sono i sintomi più frequenti. A volte si possono scatenare manifestazioni gravi, fino allo shock anafilattico. Le allergie sono molto più frequenti nei bambini con meno di tre anni, perché i sistemi gastrointestinale ed immunitario non sono pienamente efficienti. Dopo i tre anni, con la maturazione di entrambi i sistemi, gran parte delle allergie regredisce. Esiste una predisposizione familiare a sviluppare qualunque tipo di reazione allergica, soprattutto se entrambi i genitori soffrono di allergia. Fattori ambientali ed alimentari possono, inoltre, concorrere alla sua insorgenza. L’eccessiva igiene aumenta il rischio di allergia perché il sistema immunitario si “allena” di meno al riconoscimento ed alla difesa contro i microorganismi patogeni. Un ruolo importante, inoltre, è dato dall’allattamento al seno e dal corretto svezzamento. E’ noto che uno svezzamento precoce e non graduale aumenta il rischio di sviluppare allergie. Lo stile di vita alimentare ha un ruolo di primaria importanza. Una dieta ricca di fibre favorisce il mantenimento della flora batterica intestinale, importante per una efficace risposta immunitaria. L’intestino e la flora batterica sono coinvolti nelle allergie alimentari, perché rappresentano il nostro più grande “organo immunitario”.
Nell’intestino, grazie al continuo contatto con le componenti alimentari digerite, con la flora batterica e con le molecole che essa produce, il sistema immunitario si allena a riconoscere gli elementi nocivi contro cui scatenare i propri meccanismi di difesa ed a tollerare quelli utili all’organismo.
L’alterazione di questo meccanismo di difesa porta allo sviluppo di allergie. Gli alimenti che scatenano le allergie non sono gli stessi nel mondo e variano in base all’età. L’allergia va di pari passo con la frequenza con cui si consuma un alimento. Nei paesi asiatici, dove elevato è il consumo di riso, l’incidenza di allergia al riso è molto elevata, ma rara in Italia. Nei paesi anglosassoni, con l’alto consumo di burro di arachidi, l’allergia a questo alimento è più frequente. Con la diffusione massiccia delle coltivazioni di kiwi in Italia negli anni ’80, è cresciuta l’incidenza di allergie a questo frutto. L’allergia alle proteine del latte è tipica nei bambini, mentre negli adulti prevale l’allergia a frutta secca, pesci e crostacei. Da non sottovalutare, inoltre, le allergie ai pollini in primavera/estate. Queste possono scatenare cross-reattività ad altri alimenti: chi è allergico ad acari della polvere e pollini ha una maggiore probabilità di sviluppare allergie alimentari. Alcuni alimenti come mela, pesca, ciliegia, pomodoro, inoltre, possono scatenare allergie da crudi, ma non da cotti. Da non confondere con l’allergia al latte è l’intolleranza al lattosio, causata da una carenza totale o parziale dell’enzima che lo digerisce. In Italia circa il 70% della popolazione è intollerante al lattosio ed i sintomi variano da persona a persona. Generalmente la sintomatologia è
lieve e si risolve con l’esclusione dell’alimento. Le diagnosi di intolleranza ed allergia alimentare non sono semplici, perchè spesso vi è una sintomatologia gastrointestinale molto simile. La terapia dietetica è il cardine della gestione terapeutica di tutte le reazioni avverse e consiste nell’esclusione dalla dieta dell’alimento responsabile.
Il supporto professionale è fondamentale nella gestione delle diete di esclusione, che non si devono basare sulla sola eliminazione dell’alimento, ma sulla sua sostituzione. La dieta di esclusione può, infatti, determinare una condizione di rischio nutrizionale. In particolare nei bambini i piani alimentari vanno valutati con attenzione, onde evitare carenze nutrizionali.
Non riproducibile, salvo specifica autorizzazione.
Bibliografia
Lee RJ, Kofonow JM, Rosen PL, et al. Bitter and sweet taste receptors regulate human upper
respiratory innate immunity. J Clin Invest 2014; 124(3): 1393-4;
www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?id=1460&area=nutrizione&menu…
https://www.siaip.it/upload/1985_Documento_Alimentazione_e_stili_di_vita_.pdf
Dott.ssa Cristina Mucci
Biologo Molecolare e Nutrizionista
Tel. 3923520444
Web: www.nutrizionistacristinamucci.it
dottoressacristinamucci
mondonutrizione.cristinamucci
Blog: http://nutrizionistacristinamucci.blogspot.com
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