Cari amici,
il tema delle allergie e delle intolleranze alimentari è un tema molto sentito, in quanto in questi ultimi anni – complice l’inquinamento e lo stile di vita scorretto – abbiamo assistito ad un forte aumento di queste patologie. Ancora più importante e delicato è il tema correlato delle allergie e intolleranze rare, per le quali è necessario un approccio alimentare e medico mirato, volto ad individuare e di conseguenza a trattare quegli alimenti che causano problemi.
Vi invito a leggere , a tal proposito, questo mio articolo pubblicato lo scorso aprile su “La Repubblica”.
Buona lettura!
QUALE LA DIETA DA SEGUIRE?
Per ottenere un miglioramento dei sintomi, il gold standard è l’esclusione degli alimenti sospetti, seguita da una graduale reintroduzione nella dieta. Molto spesso è sufficiente una riduzione dell’alimento, piuttosto che la completa esclusione, per indurre il miglioramento dei sintomi. Una valutazione dietetica dettagliata e personalizzata è il passo più importante. Con una dieta adeguata molto spesso i sintomi si risolvono entro 3-4 settimane. Gli alimenti andrebbero, poi reintrodotti sotto la guida del nutrizionista, per individuare con precisione quali siano gli alimenti responsabili dell’induzione dei sintomi. In questo modo si individua il livello di tolleranza individuale.
FODMAP
Recenti evidenze scientifiche suggeriscono di ricorrere ad una dieta a basso contenuto di FODMAP. Questi sono carboidrati poco digeribili, che producono gas intestinali e portano a gonfiore e dolore addominale, diarrea e/o stitichezza. Latte, formaggi molli, farine bianche ed integrali, legumi, frutta secca, mele, pere ed albicocche sono alcuni tra i FODMAP più conosciuti. Tuttavia è bene evitare il “fai da te”, rivolgendosi ad uno specialista in alimentazione. Le modifiche dietetiche hanno, infatti, un effetto importante sull’ecosistema gastrointestinale e non è noto quali possano essere, sul lungo termine, le conseguenze dell’esclusione di una così vasta categoria di alimenti.
QUALI SONO LE INDAGINI DA EFFETTUARE?
Nelle allergie alimentari vengono effettuati test diagnostici standardizzati, finalizzati al dosaggio delle IgE specifiche. RAST, ELISA, FEIA, IMMUNOBLOTTING sono le metodiche più utilizzate per dosare le IgE sieriche. Prick test, breath test sono altre metodiche molto utilizzate. La scelta del test da eseguire deve essere fatta dal medico allergologo. Accanto alle procedure comunemente utilizzate nella diagnosi di reazione avversa agli alimenti, esistono metodiche alternative presenti sul mercato, per le quali manca un’evidenza scientifica di attendibilità. I risultati di tali test possono non fornire dati utili, rischiando di escludere in modo inappropriato molti alimenti dalla dieta, che può portare a malnutrizione.
LE INTOLLERANZE RARE
Le intolleranze rare appartengono alla categoria delle Malattie Metaboliche Ereditarie e sono causate dall’assenza o dalla carenza di un enzima, importante nel metabolismo energetico dell’individuo. I nutrienti presenti negli alimenti vengono modificati nell’intestino in composti più elementari. Questi processi avvengono ad opera di specifici enzimi, che agiscono nelle vie metaboliche. Se vi è un’alterazione nel gene che codifica per uno specifico enzima, vi può essere un deficit nella produzione dell’enzima stesso. Per molte malattie il risultato di questo difetto genetico è l’assenza di un prodotto importante, che non viene più sintetizzato. In altri casi si ha l’accumulo di metaboliti tossici. In Italia nasce un bambino affetto da questo di tipo malattie rare ogni 500 bambini. Si tratta di malattie pericolose per lo sviluppo del neonato e del bambino. La tempestività con cui si fa diagnosi e si inizia la terapia rappresentano l’arma migliore per evitare il peggioramento dei sintomi. Le aminoacidopatie (fenilchetonuria, tirosinemia, leucocinosi) e la galattosemia sono esempi di intolleranze alimentari rare. Anche il favismo è un’intolleranza alimentare, ma frequente nel bacino del Mediterraneo. L’approccio alimentare è importante: il soggetto deve per tutta la vita seguire una dieta ad eliminazione totale o ad introito controllato delle sostanze cui è intollerante.
Non riproducibile, salvo specifica autorizzazione.
Bibliografia
www.ospedalebambinogesu.it/a-scuola-di-salute-le-allergie-e-le-intolleranze-alimentari
www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2134_allegato.pdf
Dott.ssa Cristina Mucci
Biologo Molecolare e Nutrizionista
Tel. 3923520444
Web: www.nutrizionistacristinamucci.it
dottoressacristinamucci
mondonutrizione.cristinamucci
Blog: http://nutrizionistacristinamucci.blogspot.com
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