Cari lettori, in questo articolo tratterò un tema a molti noto: i diverticoli intestinali. I diverticoli sono delle piccole sacche, che si formano nella parete dell’intestino. Si tratta di estroflessioni a fondo cieco della mucosa e sottomucosa del colon che sporgono attraverso lo strato muscolare del colon. Possono svilupparsi in tutti i distretti dell’apparato digerente, ma con massima frequenza sono presenti a livello della porzione sigmoide del colon; molto rari sono quelli a livello del piccolo intestino o intestino tenue. Anche a livello dell’esofago può svilupparsi un diverticolo, il cosiddetto diverticolo di Zenker, che tuttavia ha caratteristiche diverse. La presenza di diverticoli senza infiammazione o sintomatologie particolari viene chiamato diverticolosi. Questa non è una malattia, ma è una situazione che si verifica nel corso degli anni prevalentemente in soggetti oltre i 50 anni di età e frequentemente nelle donne. Tuttavia, il peggioramento delle abitudini alimentari nei più giovani sta riducendo l’età di insorgenza. Una dieta con scarso contenuto di fibre è la causa principale di insorgenza dei diverticoli. Il non consumo di frutta, verdura, cereali integrali e legumi riduce il volume del materiale fecale. Se non vi è sufficiente materiale fecale nell’intestino, la spinta peristaltica diventa forzata ed a vuoto. Questo sforzo determina la formazione di sacche nei punti più deboli della tonaca muscolare dell’intestino, aree adiacenti ai vasi sanguigni intramurali. La diverticolosi non dà alcun disturbo e, spesso, viene scoperta casualmente durante una colonscopia, che viene effettuata per screening dei tumori del colon-retto. In Italia la diverticolosi varia dal 30 al 50% della popolazione. Quando uno o più diverticoli si infiammano, si presentano sintomi aspecifici come gonfiore, dolore al fianco sinistro, stitichezza alternata a diarrea. Quando i diverticoli vanno incontro ad un’infezione acuta, si parla di diverticolite. In questi casi può comparire febbre, nausea, raramente vomito e i dolori al fianco sinistro si acuiscono. I casi gravi richiedono l’accesso al Pronto Soccorso e un intervento chirurgico d’urgenza. Il ripetersi di episodi acuti comporta inesorabilmente nel tempo l’evoluzione in diverticolite cronica. Una delle complicanze più gravi è la progressiva riduzione del lume intestinale in quanto il tratto di colon interessato diventa più duro e consistente, provocando stitichezza. Diversi studi hanno suggerito una correlazione tra la malattia diverticolare sintomatica e i fattori ambientali quali dieta a basso contenuto di fibre, ad alto contenuto di carne rossa, uno stile di vita sedentario, l’obesità, il fumo, l’uso di FANS, corticosteroidi e oppiacei. Altri possibili fattori di rischio comprendono i fattori ereditari e le alterazioni della struttura parietale e della motilità del colon. Nel caso della diverticolosi, spesso viene raccomandata una dieta a elevato contenuto di fibre, integrata con delle preparazioni di semi di psyllium o crusca insieme a un’adeguata assunzione di liquidi. Gli antispastici (belladonna) non sono di alcun beneficio e possono avere effetti avversi. La diverticolite lieve può essere trattata a casa con riposo, dieta liquida e talvolta antibiotici somministrati per via orale. In genere, i sintomi si attenuano rapidamente. In alcuni soggetti la terapia antibiotica non è necessaria. Dopo alcuni giorni i pazienti possono iniziare una dieta ricca di fibre, evitando i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per ridurre il rischio di recidiva. I soggetti con sintomi gravi (dolore addominale, temperatura corporea superiore ai 38,3 °C, scarsa risposta agli antibiotici orali e altri segni di grave infezione o complicanze) sono solitamente ricoverati in ospedale, dove ricevono fluidi per via endovenosa e antibiotici, vengono tenuti a riposo e non assumono nulla per via orale fino alla remissione della sintomatologia. Una dieta ricca in fibre, legumi e cereali integrali è la strategia migliore per prevenire l’insorgenza dei diverticoli e garantire il benessere intestinale. A presto!
Dott.ssa Cristina Mucci
Biologa Nutrizionista
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