Cari lettori, oggi parliamo di stress ed alimentazione. Uno studio condotto dall’Università La Sapienza di Roma ha rivelato che il 70% degli italiani muore per patologie legate allo stress. Infatti, lo stress cronico è il fattore maggiormente responsabile delle più comuni patologie del mondo occidentale. Patologie cardiovascolari, malattie intestinali, persino alcune forme di tumore sembrerebbero essere correlate allo stress. La nostra salute psico-fisica dipenderebbe da fattori ambientali, cognitivi e dai nostri stili di vita. Lo stress altera la produzione di alcuni ormoni e coinvolge il delicato equilibrio esistente tra ipotalamo, ipofisi e ghiandole surrenali. Lo stress eccita il sistema nervoso e questo porta ad una massiccia produzione di cortisolo, l’ormone dello stress. Molti studi hanno dimostrato che, quando i livelli di questo ormone sono elevati, compaiono fenomeni metabolici importanti. Ridotta tolleranza al glucosio, ipertensione arteriosa, resistenza all’insulina sono le alterazioni più evidenti, spesso associate ad obesità addominale. Lo stress, inoltre, altera il comportamento alimentare perché il cortisolo agisce sulla glicemia, aumentandone i livelli. Il risultato è l’aumento della fame e la ricerca di cibi consolatori, che sono anche più gustosi e calorici. Nei tempi preistorici il “metabolismo dello stress” si è evoluto per garantire la sopravvivenza all’essere umano. Attualmente non esistono più tali situazioni di pericolo, ma il nostro corpo non è in grado di discriminare tra pericolo fisico reale e stress emotivo; reagisce in egual misura ad entrambe le fonti di stress. Il risultato è l’aumento di peso, soprattutto a livello addominale. E’ prevalentemente il grasso addominale, infatti, che risponde allo stress: il cortisolo rallenta il metabolismo e permette l’accumulo di adipe in questa sede per proteggere gli organi interni e dare immediata energia in caso di pericolo. Questo porta a quell’alterazione nel comportamento, che spinge la persona a mangiare di più. Insomma, un cane che si morde la coda! Un quadro pericoloso se si pensa che la sindrome metabolica può essere il risultato dei tre fattori di rischio appena citati: grasso addominale, ipertensione, glicemia alterata. L’ingestione di grandi quantità di carboidrati in soggetti con obesità addominale, altera i livelli di cortisolo. Mangiare cibi ricchi in vitamine sembrerebbe predisporre il corpo a rispondere meglio allo stress. Questo dimostra, come affermo sempre, la capacità che ha il cibo di influenzare le risposte del nostro corpo. A presto!
Dott.ssa Cristina Mucci
Biologa Nutrizionista
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